Oasi di Campotto

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Oasi di Campotto

Uno degli itinerari che un Bolognese non dovrebbe fare a meno di percorrere, è quello che porta all’interno dell’Oasi di Campotto, a pochi chilometri da Medicina.

Nota a tutti gli amanti del bird watching, l’Oasi protetta è divisa in 4 grandi zone, di cui solo una, la Vallesanta è completamente visitabile liberamente, pur se necessarie precauzioni minimali per non spaventare la fauna selvatica.

Il Bosco del Traversante: è una piccola porzione residua di quello che fu un grande bosco igrofilo, che si trova fra la Cassa Campotto e Vallesanta. Di rilievo è la presenza del salice bianco, accanto all’anticamente molto diffuso olmo e al frassino. Per visitare il bosco, occorre contattare il Parco del Delta del Po e richiedere una visita guidata, visita che merita assolutamente d’essere fatta, per il grande fascino che la vegetazione tipica, nata quasi all’interno dei piccoli rivoli d’acqua, emana.

La Cassa Bassarone: questa zona è in parte visitabile liberamente e si trova proprio di fronte alla Pieve di San Giorgio, da cui la si può raggiungere a piedi. E’ una piccolissima porzione di zona paludosa, ricordo dell’aspetto che aveva la pianura padana in tempi passati. Affascinante da visitare in estate, questo lembo di terra, che non è terra, ci porta indietro ad un tempo che sembra non avere memoria dell’uomo.

Cassa Campotto: anche questa zona è visitabile solo in parte. E’ una zona paludosa che si trova tra la Cassa Bassarone e Vallesanta. Più ampia della Cassa Bassarone, circa il doppio dell’estensione, ci  sorprende con la vita estiva di piccole specie animali, una vita ricca e piena se pur sonnolenta in apparenza, immersa in un paesaggio che poco ricorda ciò che siamo abituati a vedere.

Vallesanta: è l’unica zona dell’Oasi di Campotto completamente e liberamente visitabile. Paludosa, ma con abbondanza di superficie calpestabile; passeggiando fra la rigogliosa vegetazione ci si sente davvero, pur se in pianura, immersi all’interno di un panorama magico, una valle in cui il tempo si è fermato. Per percorrere interamente l’itinerario, che forma un anello, servono all’incirca 4 ore,  camminando piano, per godersi tutti i particolari della fauna che popola l’oasi. E’ consigliabile portare un binocolo: anche se non si è esperti di bird watching, nell’Oasi di Campotto non mancherà l’occasione di utilizzarlo per cogliere, da lontano, gli splendidi colori delle livree degli uccelli che popolano queste terre. Gli amanti della fotografia, invece, troveranno squarci di sensazionale bellezza, assolutamente inusuali per il panorama moderno della nostra provincia.

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