Palazzo Poggi

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Palazzo Poggi

Origine e storia di Palazzo Poggi

Palazzo Poggi (collocato il Via Zamboni 33, nel pieno centro storico) ristrutturato intorno alla metà del XVI secolo presumibilmente da Pellegrino Tibaldi diviene sull’onda delle riforme di epoca napoleonica (1803) la nuova sede dell’Università Nazionale.

Palazzo Poggi

Il Museo delle Scienze all’interno di Palazzo Poggi.

Questa vocazione accademica era già stata preannunciata all’esordio del secolo precedente dalla sistemazione al suo interno dell’Istituto delle Scienze fondato da Luigi Ferdinando Marsili. Nel ‘800 e ‘900 la struttura originaria è stata accorpata alla quattrocentesca Cà Grande dei Malvezzi e alla Biblioteca progettata da Carlo Francesco Dotti ed inaugurata nel 1756.

Ben otto sale decorate con fregi al piano nobile, i soffitti di Pellegrino Tibaldi al piano terreno e numerosi soffitti e affreschi sui camini rendono questo palazzo uno dei complessi decorativi a carattere privato più affascinanti dell’Italia Settentrionale. Alla fine degli anni ’40 del XVI secolo è datato l’intervento di carattere profano di Nicolò dell’Abate (Sale di Camilla, dei Paesaggi, dei Concerti, dei Putti vendemmiatori), cui segue sempre al piano nobile una decorazione di tema religioso tratta dall’antico Testamento coerente con la personalità di Giovanni Poggi che nel 1551 era stato eletto cardinale. Al piano terreno nelle sale dell’Accademia delle Scienze si ammirano gli affreschi di Pellegrino Tibaldi con le storie di Ulisse dove il pittore manierista ricorre ad arditi scorci prospettici e a figure michelangiolesche per esaltare le facoltà dell’intelletto umano.
All’interno del complesso di palazzo Poggi si segnalano inoltre: Aula Carducci era l’aula in cui Giosuè Carducci, cui fu assegnata la cattedra di letteratura italiana nel 1860, teneva le sue lezioni. Specola, progettata fin dal 1712 da G. A. Torri e poi completata da C. F. Dotti, fu originariamente utilizzata per le osservazioni astronomiche dell’Istituto delle Scienze.
All’interno di Palazzo Poggi sono ospitati il Museo di Palazzo Poggi, il MEUS – Museo Europeo degli Studenti e il Museo della Specola.

Come arrivare a Palazzo Poggi

in bus: linee e orario sul sito www.tper.it
in auto: situato in zona a traffico limitato ZTL. Uscite tangenziale più vicine n. 8/8bis-9 e 10 direzione centro.

Modalità di ingresso

Museo di Palazzo Poggi

  • Intero: 5€
  • Ridotto: 3€ (giovani dai 19 ai 26 anni, adulti di età superiore ai 65 anni)
  • Gratuito: studenti e personale UNIBO, giovani fino ai 18 anni, insegnanti di scuola di ogni ordine e grado muniti di tesserino, diversamente abili e loro accompagnatori, giornalisti con tesserino, guide turistiche con patentino), possessori di tessera ICOM, possessori Card Musei Metropolitani, studenti dell’Accademia di Belle Arti Bologna, MeuS – Museo Europeo degli Studenti
  • Convenzioni: associati AIF (Associazione Italiana Formatori) – ingresso 1€

MeuS – Museo Europeo degli Studenti

gratuito

Museo della Specola

Accesso solo su prenotazione per visite guidate e percorsi didattici (masimo 15 persone).
Intero: 5€
Gratuito: studenti e personale UNIBO, accompagnatori di persone diversamente abili, possessori Card Musei Metropolitani di Bologna.

Orario di apertura

Musei di Palazzo Poggi

Da martedì a venerdì 10.00 – 16.00;
sabato, domenica e festivi 10.00 – 18.00.
Chiuso lunedì non festivi, 1 gennaio, 1 maggio, 15 agosto, 24 e 25 dicembre.

MeuS – Museo Europeo degli Studenti

Da mercoledì a venerdì 10.00 – 13.00;
sabato, domenica e festivi 10 – 18.00.
Chiuso lunedì e martedì, 1 gennaio, 1 maggio, 15 agosto, 24 e 25 dicembre.

Museo della Specola

Visita con guida accompagnatrice solo su prenotazione per un massimo di 15 persone alla volta; si consiglia di verificare sempre l’accessibilità degli spazi.

Palazzo Poggi

Il planetario all’interno dell’Istituto della Scienza di Palazzo Poggi.

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Avatar Luciano Monteleone
Programmatore e web designer per lavoro, da sempre ho amato viaggiare ed esplorare culture e tradizioni di tutto il mondo. Ai tour organizzati preferisco la libertà di muovermi e di inseguire la mia curiosità; mi lascio attrarre dalle situazioni particolari, dalla gente, dai profumi della natura e del cibo. Viaggiare è vivere l’istinto del momento perché altrimenti che scoperta sarebbe?
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