Visita cardiologica: quando è necessaria e come si svolge

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Visita cardiologica: quando è necessaria e come si svolge

Monitorare lo stato di salute del sistema cardiocircolatorio è molto importante, specie in presenza di specifiche patologie e non solo nei soggetti di età avanzata. Lo strumento diagnostico più efficace per individuare eventuali disfunzioni o anomalie è la visita cardiologica, un consulto medico effettuato da uno specialista (cardiologo). Di seguito, vediamo tutto quanto c’è da sapere in merito.

Quando sottoporsi alla visita

In linea di principio, non c’è un momento specifico in cui sottoporsi ad una visita cardiologica. Naturalmente, un consulto specialistico di questo tipo può rendersi necessario in svariate circostanze, dal palesarsi di sintomi riconducibili ad una patologia cardiaca a controlli specifici per chi è impegnato in attività sportive agonistiche. Di norma è bene rivolgersi anzitutto al proprio medico curante; questi, valutando le condizioni generali del paziente potrà valutare con cura l’opportunità di una visita specialistica.

Nel caso in cui un soggetto presenti già patologie cardiovascolari, diagnosticate in precedenza, il consulto di un cardiologo può rientrare in un programma di monitoraggio periodico, necessario per controllare il decorso della malattia e gli effetti dei trattamenti farmaceutici. Per i soggetti che svolgono attività sportiva a livello agonistico, i controlli sono fissati da appositi protocolli.

Quando serve la prescrizione medica

È possibile sottoporsi ad una visita cardiologica sia presso una struttura pubblica facente parte del Servizio Sanitario Nazionale oppure un laboratorio privato, come ad esempio Ionoforetica. Nel primo caso, è necessario che il paziente disponga dell’impegnativa firmata dal proprio medico curante; nel secondo, invece, è sufficiente direttamente contattare la struttura specialistica presso la quale si vuole sostenere la visita.

Come si svolge la visita

La visita cardiologica non richiede alcuna preparazione particolare da parte del paziente; è bene indossare abiti comodi e portare con sé i referti di altri esami svolti in precedenza, così da rendere più semplice la ricostruzione del quadro clinico. Dal punto di vista pratico, il consulto cardiologico si svolge in maniera simile a molte altre visite specialistiche: il primo passo consiste nell’anamnesi, ossia un’indagine che consenta al cardiologo di conoscere lo stile di vita, le abitudini e la storia clinica del paziente. Ai fini di una corretta anamnesi, il medico richiede informazioni inerenti a: abitudini alimentari, stile di vita, fumo, patologie pregresse o in corso, trattamenti farmacologici in atto o terminati precedentemente ed eventuale familiarità con le patologie cardiovascolari.

Conclusa l’anamnesi, il cardiologo procede ai rilievi strumentali: percussione e auscultazione del cuore e misurazione della pressione pressione arteriosa. Se i sintomi o esami precedenti lo rendono necessario, la visita può includere anche un elettrocardiogramma (ECG). Questo esame prevede l’applicazione di appositi elettrodi su vari punti del corpo (polsi, caviglie e torace) che consentono ad un dispositivo di rilevazione (l’elettrocardiografo) di misurare l’attività del muscolo cardiaco, che viene poi trascritta sotto forma di tracciato grafico (elettrocardiogramma). Il cardiolo, in base al quadro clinico del paziente, può disporre ulteriori esami strumentali per formulare una diagnosi più accurata; in particolare, oltre all’ECG possono essere prescritti l’ECG color-doppler, il test da sforzo, una risonanza magnetica cardiaca e il monitoraggio della pressione arteriosa per 24 ore.

A cosa serve la visita cardiologica

Una visita specialistica di tipo cardiologico può avere sia finalità diagnostiche che di monitoraggio. Nel primo caso, il consulto e gli esami strumentali servono ad individuare una patologia cardiovascolare, come ad esempio ipertensione arteriosa, scompensi cardiaci, cardiomiopatia e valvulopatia (sia mitralica che aortica). Per mezzo dell’ECG è possibile, inoltre, accertare l’eventuale presenza di patologie coronariche, alterazioni del volume o del ritmo cardiaco.

Qualora il paziente abbia già una diagnosi, la visita cardiologica può essere utile per monitorare la risposta ai trattamenti farmaceutici oppure per comprovare lo stato di buona salute del sistema cardiovascolare per il rilascio di specifiche certificazioni di idoneità.

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