Il Gesso nella Storia di Bologna

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Il Gesso nella Storia di Bologna

Una passeggiata nel cuore della città alla scoperta delle antiche torri medioevali e dei misteri delle antiche mura di selenite.

Bologna racconta il legame tra l’uomo e la selenite:
I cittadini di Bologna iniziarono molto presto ad utilizzare la risorsa costituita dalla roccia gessosa tanto presente nelle vicine colline, forse già dai primi anni successivi alla nascita di Bonomia.
Sicuramente in epoca romana era già in funzione la cava di Monte Donato, dove il gesso era estratto da schiavi in grossi blocchi che poi trasportati in città erano utilizzati per la realizzazione degli edifici.
Per oltre 15 secoli il gesso viene così impiegato come pietra da taglio per la realizzazione anche delle grandi opere pubbliche della città.
Dalle prime mura di Bonomia realizzate a partire dal V sec. d.c., che si dovevano presentare come una muraglia lunga circa due chilometri, alta 8 metri e spessa 2 ( probabilmente realizzate riutilizzando pietra di edifici più antichi ), alle torri medioevali che ancora dominano la città passando per le chiese romaniche come quella di S. Stefano e S. Vitale, la città di Bologna è un libro che racconta al visitatore attento la storia che ha legato per secoli l’uomo al gesso.

Alla scoperta della città di Selenite:
Selenite così e comunemente chiamato il gesso dagli anziani bolognesi ( pietra di luna ) che ben ricordano come un tempo il gesso rappresentava una risorsa economica fondamentale per tantissime famiglie ( i gessaroli ).
Oggi la città di Bologna nasconde, al visitatore distratto gli antichi e lucenti cristalli di selenite che l’inquinamento e le intemperie hanno reso opachi, tra edifici moderni e cartelloni pubblicitari, solo il visitatore curioso e attento potrà leggere tra i basamenti delle antiche torri, gli architravi di porte e finestre, i capitelli delle colonne delle chiese romaniche e le basi dei portici la storia del gesso a Bologna.
La vista della città di Selenite può giustamente iniziare dal simbolo di Bologna, le due torri, come tante altre torri ancora visibili in città, entrambe presentano la base costituita da blocchi di gesso.
La torre degli Asinelli, alta ben 98 metri, ha la base delimitata da blocchi di selenite che si presentano oggi scalpellati in seguito alla presenza delle botteghe che erano state aperte sotto la loggetta bentivogliesca che ne circonda la base.
Anche guardando la porta d’ingresso sulla strada e quella sul terrazzo della loggetta possiamo trovare la presenza della selenite, in questo caso per la realizzazione degli architravi. All’interno salendo si individuano mensole in gesso ove un tempo erano appoggiati gli architravi lignei dei piani della torre.

La Garisenda presenta anche essa la base con rivestimento in blocchi di selenite, si tratta però di un’aggiunta della fine ‘800.
Continuando la visita ci si incammina per le piccole strade del centro storico ed ecco che da Vicolo S. Giobbe si arriva al Vicolo Mandria dove c’è la casa torre Uguzzoni, siamo in uno degli angoli più suggestivi del centro di Bologna, la casa torre si presenta con la base in blocchi di selenite ed è stata edificata probabilmente tra la fine del XII e l’inizio del XIII secolo.
Caratteristica è la porta che si apre al piano terra, che si presenta con il consueto architrave a  modiglioni in selenite e sovrapposto arco cieco.
Proseguendo oltre via Oberdan si giunge in via Albiroli dove al civico 1 troviamo la casa-torre Guidozagni alta appena 20 metri e poco oltre la torre Coronata alta invece ben 58,60 metri ( è la seconda torre più alta di Bologna).
Questa torre sorge dove un tempo passava il secondo decumano a nord rispetto al decumano massimo corrispondente all’attuale via Rizzoli, la sua base è stata fatta riutilizzando pietre di precedenti edifici di epoca romana e forse delle prime mura cittadine.
Si raggiunge ora in via Altabella la torre Azzoguidi, alta 54,80 metri ma che era un tempo probabilmente molto più alta.
Superata via Indipendenza per via Manzoni giungiamo alla casa torre Conoscenti, riscoperta solo grazie ai lavori di restauro eseguiti nel palazzo Ghisilardi Fava oggi sede del Museo Civico Medioevale ove possiamo vedere i resti dell’antica Rocca Imperiale distrutta a furor di popolo nel 1115.
Al civico n° 6 all’interno del cortile si vede un pezzo delle antiche mura di selenite, come ben racconta la lapide presente.
Ci postiamo ora verso il Palazzo Comunale ove è inglobata, lungo le mura la torre dei Lapi con i suoi blocchi di selenite alla base, secondo alcuni studi essa sorge sui resti di un’antica porta urbica, la Porta Nova della cinta di Selenite, l’attuale apertura, per il transito degli automezzi è del 1948.

Una visita merita in corte Galluzzi l’omonima torre, alta 30 metri con la bellissima porta superiore, con soglia in selenite assai logorata dall’uso ( era questo l’ingresso originale della torre), l’architrave e le mensole sono anche esse in selenite e sono sormontate da un arco cieco a sesto acuto in laterizio.
Si ritorna verso le due torri per prendere via S. Stefano dove al civico n° 4 troviamo la torre Alberici (XII sec.), alta poco più di 27 metri si presenta con la base in blocchi di selenite e una grande apertura a testimonianza di come un tempo la base dell’edificio fosse adibita a bottega.
Giungiamo così al complesso monumentale della basilica di S. Stefano, dalle origini antichissime e in cui possiamo ammirare vari elementi architettonici in selenite; i capitelli cubici della cripta dell’abate Martino, nella chiesa dei Santi Vitale e Agricola si notano nelle arcate laterali sottoarchi e capitelli cubici smussati in selenite e nell’arcata absidale conci di selenite alternati a mattoni e nel chiostro dei Benedettini numerosi elementi in selenite.
Attraverso Corte Isolani giungiamo in Strada Maggiore dove possiamo guardare un caratteristico esempio di utilizzo di blocchi di selenite nella realizzazione dei portici, infatti, alla base di tutte le colonne lignee troviamo un blocco cubico o prismatico di gesso.
Analoghe strutture si possono vedere in altri edifici del centro storico di Bologna ove i blocchi di gesso raccontano ancora oggi il legame che unisce l’uomo alla selenite.

Domenica 15 Dicembre (P)
Alla scoperta della selenite dell’antica Bonomia
Una passeggiata turistica nel cuore dell’antica Bologna per scoprire, tra torri medioevali, antiche mura romane e chiese antichissime, l’utilizzo della Selenite. Per i bambini sarà organizzato l’itinerario “caccia alla torre”
Ritrovo ore 9.30 sotto la Torre degli Asinelli a Bologna

Quota di partecipazione;
Adulti € 10 – Famiglie € 16
Prenotazione obbligatoria entro venerdì 13 dicembre
GAE Stefano Schiassi 3287414401 – sito web: www.liberamentenatura.com – mail:stefano@liberamentenatura.com

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