Il Castello dei Manzoli: storia e fascino medievale a San Martino in Soverzano

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Il Castello dei Manzoli: storia e fascino medievale a San Martino in Soverzano

Nel cuore delle campagne bolognesi, a San Martino in Soverzano, si erge il Castello dei Manzoli, una delle testimonianze più importanti dell’architettura medievale del territorio. Costruito nel 1414 da Bartolomeo Manzoli, il maniero ha attraversato i secoli mantenendo intatta la sua imponenza, arricchita da leggende popolari e da un forte legame con la comunità locale. Oggi rappresenta non solo un patrimonio storico-artistico di grande valore, ma anche un luogo di cultura e memoria collettiva, che continua ad affascinare visitatori e studiosi.

Origini e architettura del maniero

Il Castello dei Manzoli sorge nella frazione di San Martino in Soverzano, nel comune di Minerbio, ed è una delle testimonianze più suggestive dell’architettura medievale bolognese. La sua costruzione risale al 1414, quando Bartolomeo Manzoli, cavaliere di nobile stirpe, decise di edificare un’imponente residenza attorno alla preesistente Torre degli Ariosti. Pur concepito come dimora aristocratica, il castello venne realizzato con tutte le caratteristiche difensive tipiche delle fortezze dell’epoca: fossati colmi d’acqua, alte mura di cinta, quattro torri merlate agli angoli e un mastio centrale.
La pianta rettangolare e i due ponti levatoi completavano un complesso destinato a trasmettere potere e prestigio. Per alcuni decenni il castello fu la residenza signorile dei Manzoli, in particolare di Marchione Manzoli, che nel 1514 ottenne da papa Leone X la giurisdizione su San Martino e il titolo di Conte.

Restauri e vita culturale attraverso i secoli

Tra il Cinquecento e il Seicento vennero realizzati interventi di manutenzione e di abbellimento decorativo, mentre i restauri più significativi furono curati tra il 1883 e il 1885 dagli architetti Tito Azzolini e Alfonso Rubbiani, durante il periodo in cui la proprietà apparteneva ai Conti Cavazza. Il castello non era solo residenza nobiliare, ma anche punto di riferimento per la comunità circostante. Dal 1584, infatti, si teneva un importante mercato annuale, tanto che nel 1684 venne costruito un lungo portico per consentire lo svolgimento della fiera anche in caso di maltempo. Questa tradizione, nota come Fiera d’Ottobre, è stata ripristinata negli ultimi anni e continua a richiamare visitatori da tutto il territorio.
All’interno, il maniero conserva preziose testimonianze artistiche: tele del XVI e XVII secolo, oltre ad affreschi che arricchiscono le ampie sale e che contribuiscono a creare un’atmosfera intrisa di storia. Il parco secolare che circonda l’edificio, un tempo conosciuto come Selva Minervese in onore della dea Minerva, rappresenta un ulteriore elemento di interesse naturalistico e storico, dal quale deriva anche il nome della vicina Minerbio.

Leggende e attualità del castello

Come ogni antico maniero, anche il Castello dei Manzoli è circondato da leggende e racconti popolari. La più celebre è quella della Dama Bianca, una giovane nobildonna che, secondo la tradizione, vaga ancora tra le sale del palazzo piangendo l’amore perduto per un cavaliere caduto in battaglia. Altri racconti popolari narrano dell’apparizione dello stesso Marchione Manzoli, assassinato nel 1527, che si manifesterebbe ogni anno nella notte del 1° dicembre per reclamare il suo feudo.
Oggi il castello non è soltanto un monumento storico, ma anche un importante centro culturale e sociale. Viene utilizzato come location per matrimoni, mostre e rievocazioni storiche che permettono ai visitatori di vivere da vicino l’atmosfera del Medioevo bolognese. Le sue sale, infine, sono state spesso scelte come set cinematografico e televisivo, a conferma del fascino senza tempo che continua a esercitare.

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