Bologna ce l’ha fatta: i suoi Portici sono patrimonio UNESCO

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Bologna ce l’ha fatta: i suoi Portici sono patrimonio UNESCO

I 62 chilometri di portici bolognesi, di cui 42 nel centro storico, sono stati iscritti nella Lista dei siti UNESCO come patrimonio dell’Umanità. Il sindaco Virginio Merola: « È una soddisfazione immensa» 

Oggi 28 luglio 2021, i Portici di Bologna sono stati inseriti nella lista dei siti UNESCO, conferendo così all’Italia il primato di 58 riconoscimenti totali.

Così ha annunciato l’Organizzazione, dopo la decisione del 44° Comitato del Patrimonio Mondiale che si è riunito virtualmente a Fuzhou, in Cina. Un risultato al quale la città teneva moltissimo, come ha dimostrato il lungo impegno profuso dall’amministrazione comunale negli ultimi anni, al fine di ottenere il riconoscimento ufficiale di quello che da sempre rappresenta un segno distintivo della città.

Portici di Bologna Patrimonio UNESCO: la motivazione

Suo sito UNESCO si legge anche che la decisione è stata presa nonostante la raccomandazione contraria dell’ICOMOS (Consiglio Internazionale dei Monumenti e dei Siti) che aveva chiesto un deferimento della candidatura affinchè l’Italia fornisse ulteriore documentazione e una giustificazione più esaustiva sulla candidatura. A pesare sul risultato favorevole al capoluogo felsineo è stata la proposta del Brasile e della Bosnia Erzegovina, appoggiata anche da diversi altri Stati.

“I Portici di Bologna” sono stati riconosciuti come “esempio straordinario di una tipologia edilizia, di un insieme architettonico o tecnologico o di un paesaggio che illustra uno o più importanti fasi nella storia umana”.

La lista UNESCO comprende i seguenti siti bolognesei: Piazza Santo Stefano, i portici di via Zamboni, quelli di Strada Maggiore, l’edificio porticato del MAMbo, i portici di Piazza Cavour e di via Farini, subito dopo l’arco del Meloncello, lungo la strada per andare al Santuario di San Luca, i portici del Pavaglione e di Piazza Maggiore, la via porticata di Santa Caterina, l’edificio porticato del quartiere Barca, il portico della Certosa, i portici del Teatro Baraccano e la via porticata Galliera (Fonte:  www.bolognawelcome.com).

I commenti delle Istituzioni

In poche ore la notizia che i Portici di Bologna sono Patrimonio UNESCO è circolata velocemente in Italia e nel mondo, sia nelle sedi ufficiali che nei social media dove sono stati migliaia di post e i commenti entusiasti per un successo che viene apprezzato dai bolognesi ma non solo.

Il ministro Dario Franceschini ha dichiarato: «Anche Bologna con i suoi meravigliosi portici da oggi è atrimonio dell’Umanita’ dell’Unesco» mentre la sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni ha fatto sapere (Fonte ANSA):

«Grazie all’impegno e al lavoro degli uffici del MiC, della diplomazia, dell’assessore Orioli con gli uffici del comune, Bologna e i suoi portici trovano il posto che spetta loro. Sono doppiamente entusiasta, sia per il riconoscimento ottenuto dopo l’impegnativo lavoro che seguo ormai da anni, sia perché Bologna è la mia città”.

“lmmensa soddisfazione e un grande riconoscimento”, per il sindaco Virginio Merola che ha esaltato il grande lavoro compiuto dalla vicesindaca Valentina Orioli e da tutta la struttura che ha dedicato a questa causa passione, competenza e capacità di relazione.

«Questo titolo rappresenta un grande onore e una grande responsabilità per Bologna, – chiosa Merola – saremo all’altezza di questo riconoscimento».

Portici Bolognesi, simbolo cittadino

Pensare a Bologna vuol dire immaginare immediatamente il suo tessuto urbanistico dominato da 62 chilometri di portici, di cui 42 solo nel centro storico.

Attraversare i portici di Bologna vuol dire ripercorrere secoli di storia della città, percepirne l’anima più autentica ma anche riscontrare quanto sia diventata moderna e avanzata, ricco crogiuolo di popolazioni e culture perfettamente integrate.

Pubblico e privato, arte e cultura, religiosità e commercio si alternano in un corridoio che ripara anche dalla pioggia e dal freddo, offrendo spunti differenti passo dopo passo che incantano chiunque arrivi a Bologna.

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Avatar Enzo Radunanza
Giornalista e addetto stampa, scrivo di enogastronomia, viaggi e cultura. Inoltre sono copywriter, consulente SEO e digital media marketer per varie realtà.
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