La nona edizione della festa annuale di CheftoChef emiliaromagnacuochi si è svolta all’Antica Corte Pallavicina di Polesine Zibello (PR). Una giornata piacevole tra degustazioni, seminari e incontri con aziende
L’edizione 2023 di “Centomani di questa Terra” si è svolta lunedì 8 maggio a Polesine Zibello (Parma), nella bellissima Antica Corte Pallavicina dei Fratelli Spigaroli. La nona edizione era molto attesa, dopo gli annullamenti degli anni scorsi a causa della pandemia, e infatti si è creata una bella atmosfera fatta di entusiasmo e voglia di promuovere novità e cultura enogastronomica dell’Emilia-Romagna.
Centomani di questa Terra 2023: un gradito ritorno
L’evento dell’Associazione culturale CheftoChef emiliaromagnacuochi, ha accolto ben 12 chef bolognesi oltre al proprio Presidente Massimiliano Poggi (Ristorante Massimiliano Poggi di Trebbo). Si sono intrattenuti con il pubblico, infatti, Alberto Bettini (Da Amerigo 1934 di Savigno), Franco Cimini (Osteria del Mirasole di San Giovanni in Persiceto), Gino Fabbri (Pasticceria Gino Fabbri di Bologna), Mario Ferrara (Ristorante Scaccomatto di Bologna), Agostino Iacobucci (Ristorante Agostino Iacobucci di Castel Maggiore) e Dario Picchiotti (Antica Trattoria Sacerno di Sacerno). Tra i produttori presenti, il Consorzio della Cipolla di Medicina, le aziende vinicole Lodi Corazza di Zola Predosa e Vigneto San Vito di Crespellano, il Caseificio Valsamoggia. Presente anche l’Associazione, con sede a Bologna, Menù Associati.
Fra degustazioni, forum di approfondimento (condotti da Alfredo Antonaros) sul futuro della ristorazione e sul contributo dell’Emilia-Romagna nel panorama della Cucina Italiana candidata a patrimonio UNESCO e cooking demo la giornata si è conclusa con la cerimonia di Premiazione Studenti CheftoChef 2023 e l’aperitivo offerto dagli chef dell’associazione.
Per il primo anno, si sono tenuti due interessanti comizi agrari: sulle liliacee dell’Emilia-Romagna e sui Vini regionali con un focus sul Lambrusco.
Dai Forum è emerso che, usciti cambiati dalle varie crisi di questi ultimi anni, è ora di “chiudere il cerchio concettuale” del rapporto fra cucina e scienza e dialogare con un’altra scienza: quella medica, nella fattispecie e soprattutto della nutraceutica, che in modo prepotente condizionerà i nostri saperi gastronomici. Aumentano il tasso di cultura e di conoscenze necessarie per onorare una Cucina Italiana che potrà essere patrimonio UNESCO solamente se proseguirà nella sua dimensione di innovazione e di creatività, alla pari di tanti altri made in Italy. In particolare l’Emilia-Romagna può essere l’avanguardia in un nuovo rapporto fra gastronomia e turismo, in una logica di compatibilità ambientale e sociale. Bisogna oltresì investire in una formazione che si confronti in continuo con le cucine-laboratorio e con la responsabilità di rappresentare culture territoriali, identitarie ma aperte ai flussi della modernità. CheftoChef in tutto questo è aperta al dialogo per lavorare su progetti condivisi.