Terza tappa del “Roero in Tour” da Agostino Iacobucci, tra vini DOCG e alta cucina
Il viaggio del Consorzio Tutela Roero è approdato a Bologna, terza tappa del progetto itinerante Roero in Tour, dopo gli appuntamenti di Roma e Napoli. Un percorso di promozione che racconta un territorio e una denominazione – quella del Roero DOCG – attraverso esperienze sensoriali e incontri tra vino, cucina e cultura.
Ogni tappa va oltre la classica degustazione. In queste serate, che coinvolgono esperti del settore, giornalisti, sommelier e ristoratori, i vini del Roero sono affiancati dalle cucine di grandi chef in una continua ricerca di equilibrio e valorizzazione reciproca.

La serata a Bologna: eleganza e armonia
Per l’appuntamento emiliano, il Consorzio ha scelto la Villa Zarri di Castel Maggiore, sede del ristorante stellato Agostino Iacobucci, dove si è tenuta una cena di alto profilo dedicata all’eleganza come cifra comune.
«Roero in Tour è il nostro modo di valorizzare i vini della denominazione e di rafforzarne la conoscenza attraverso attività mirate – ha spiegato Massimo Damonte, Presidente del Consorzio Tutela Roero –. Radici e ricerca, eleganza e autenticità: è questo il messaggio che continuiamo a portare avanti e che rende unica la nostra denominazione.»
Il territorio: un mosaico di biodiversità
Il Roero è un paesaggio di rara bellezza, plasmato dal Tanaro e modellato nel tempo da un’agricoltura rispettosa. Le sue colline sabbiose, le Rocche, i calanchi e i vigneti raccontano una biodiversità unica e una lunga storia contadina, in cui la vite è protagonista assoluta. Oggi il Consorzio riunisce 258 soci e oltre 1.300 ettari di vigneti, rappresentando un modello virtuoso.
Le cinque tipologie della denominazione evidenziano questa ricchezza interpretativa:
- Roero Rosso e Roero Rosso Riserva, eleganti espressioni del Nebbiolo su sabbie roerine, tra immediatezza e longevità;
- Roero Arneis, bianco aromatico e simbolo identitario del territorio;
- Roero Arneis Riserva, introdotto nel 2017, capace di evolvere nel tempo;
- Roero Arneis Spumante, segno di una vocazione moderna e vivace.
L’incontro tra vini e piatti
Lo chef Agostino Iacobucci, stabiese d’origine e raffinato interprete gastronomico, ha ideato un menu capace di rispecchiare la complessità e la finezza delle etichette in degustazione.

Gli stuzzichini di benvenuto sono stati abbinati al Roero Arneis Spumante 2018 “Giovanni” di Angelo Negro, seguito dall’Anguilla di Comacchio con mandorla, yuzu e ponzu, proposta con il Roero Arneis Riserva 2023 di Massucco.
Il percorso è proseguito con la Seppia con spuma d’aglio, olio piccante e lime, accostata all’“Alteno della Fontana” Roero Arneis Riserva 2020 di Tenuta Carretta, e con il Tortello di coniglio alla genovese, laccato di cipolla e profumato al tartufo, accompagnato dal Roero Riserva “Mompissano” 2022 di Cascina Ca’ Rossa.
A seguire, l’Agnello cotto al fieno con funghi, limone, cicoria e camomilla, abbinato al sorprendente Roero “Roche d’Ampse” 2006 di Matteo Correggia. Chiusura in dolcezza con il Babà a tre lievitazioni e le “coccole finali” dello chef.
Un tour per raccontare la denominazione e non singoli produttori
Con l’appuntamento bolognese, il Consorzio ha confermato la volontà di portare i vini del Roero in contesti di valore, capaci di esprimere la qualità del paesaggio vitivinicolo riconosciuto Patrimonio UNESCO. Un impegno, inoltre, che non vuole privilegiare la promozione di singole cantine ma il territorio e la denominazione nel suo complesso. Il tour proseguirà a Milano, ultima tappa del 2025.
Per informazioni: www.consorziodelroero.it






