Via degli Orefici

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Via degli Orefici
Via degli Orefici Bologna, prima piccolo vicolo, è ora una via conosciutissima della città ricca di ristoranti, bar e locali alla moda (tra cui il celebre Mercato di Mezzo) dove prenotare per cene romantiche o gustosi aperitivi con gli amici.
La via comincia dalla Via delle Spaderie e termina a quella delle Caprarie.

Storia di Via degli Orefici

Si disse Gorgadello perché era una continuazione del Gorgadello, vicolo dei Ranocchi, si chiamò via di S. Cataldo per la piccola Chiesa di questo Santo che vi aveva la sua facciata, poi del Pavone da una spezieria con questa insegna che del 1500 trovandosi nel lato opposto degli Orefici sull’angolo del vicolo dei Ranocchi dalla parte della Piazza appartenente ai Lamberiini, la quale spezieria esisteva ancora nel 1546. Nel precitato anno 1506 era dell’eredità d’ Ulisse del fu Guidantonio Lambertini frate dell’ Osservanza dell’ ordine de’ minori di S. Francesco, nel cui inventario è qualificata per casa grande con la Chiesa piccola di S. Cattaldo in confine della via detta del Pavone, di Francesco Cavazza, e degli eredi di Giacomo Ringhieri, sotto la quale sono sei botteghe finalmente è conosciuto in oggi per stallatico del Sole.
Divideva esso le case dei Lambertini da quelle dei Scannabecchi , rogito Pirro Beliossi. La cura d’anime fu data a S. Michele del Mercato di Mezzo.
Si diceva che in questo vicolo vi corrispondessero le case di Giovanni degli Indovini già ambasciatore dei Bolognesi, e che per ragione di partito gli furono atterrate circa il 1320.

Come arrivare in via Degli Orefici

Per arrivare in via Degli Orefici è consigliato il bus, in quanto si trova nella zona a traffico limitato.

  • In bus: linee e orario sul sito www.tper.it
  • In auto: situato in zona a traffico limitato ZTL. Uscite tangenziale più vicine n. 11/11bis-12 direzione centro.
Via degli Orefici

Mappa di Via degli Orefici.

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Avatar Luciano Monteleone
Programmatore e web designer per lavoro, da sempre ho amato viaggiare ed esplorare culture e tradizioni di tutto il mondo. Ai tour organizzati preferisco la libertà di muovermi e di inseguire la mia curiosità; mi lascio attrarre dalle situazioni particolari, dalla gente, dai profumi della natura e del cibo. Viaggiare è vivere l’istinto del momento perché altrimenti che scoperta sarebbe?
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